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"Dice già all'inizio della silloge Riccardo Deiana di essere ansioso, ossia di cercare con una certa inquietudine le parole, la profondità della parola, l'agire intimo della parola che può essere vibrante, suadente, colorita oppure calda, sognante, ricca di sfumature più o meno dolci, più o meno morbide, sempre comunque in grado di suggerire emozioni, ricordi, passaggi del vivere quotidiano, attese, delusioni, amore... Da tale ansia, Riccardo Deiana, riceve le motivazioni stesse dello scrivere poesia, di dare consistenza non effimera ai versi, alla gioia intrinseca del comunicare, a se stesso e agli altri, quanto si agita nel suo shaker creativo e umano." (Dalla prefazione di Fulvio Castellani)